mercoledì 10 ottobre 2012

Bento お弁当

Il bentō お弁当 obentō è una sorta di vassoio contenitore con coperchio di varie forme e materiali contenente un pasto, in singola porzione, impacchettato in casa o comprato fuori, comune nella cucina giapponese. Si tratta di un pranzo preconfezionato, solitamente consumato a mezzogiorno (昼ご飯 hirugohan). La scatola da bentō è dotata di divisori interni atti a separare cibi differenti, e viene avvolta in un pezzo di carta, di tessuto o in borse speciali insieme alle bacchette hashi. Il bentō viene sempre confezionato in modo da creare un pacchettino esteticamente gradevole, studiando le combinazioni di colore dei cibi e la maniera di porli, coordinando bentō, bastoncini, cibo, tovaglietta e tutto il resto.
Le scatole bentō sono di vari materiali e dimensioni: possono essere di plastica usa e getta, di legno o metallo. Semplici, stampate, decorate oppure addirittura opere artistiche laccate e fatte a mano.
Il bento contiene riso ed okazu (diverse specialità di pesce, carne, verdure, onigiri, tempura, verdure cotte o marinate, tofu ed altri cibi varianti a seconda della stagione) accompagnati da una tazza di tè verde. Sono venduti dappertutto in Giappone: supermercati, negozi e venditori ambulanti, che urlano "O-bento" per le strade nei mercati o lungo i binari nelle stazioni ferroviarie.

I bentō possono essere personalizzati e molto elaborati. Nello stile kyaraben  キャラベンabbreviazione che sta per "bento dei personaggi"), ad esempio, il cibo viene decorato per apparire come gli anime, manga o videogiochi giapponesi più popolari. Un altro stile per i bentō è l'oekakiben, o bentō-ritratto. Questo è decorato per ritrarre persone, animali, edifici, monumenti o cose come fiori e piante. Tali stili possono essere tanto elaborati che vengono organizzate addirittura gare, ingaggiate tra realizzatori di bento per competere per la realizzazione esteticamente più gradevole.

L'estetica del bentō è essenziale: esso viene dato ai bambini per portarli a scuola ed agli adulti in ufficio, ma anche ai picnic ed alle feste. Perciò devono essere comodi, carini e pratici. In Giappone essi assumono anche valenze particolari, sentimentali. Spesso nei manga e negli anime le ragazze portano all'innamorato un bentō preparato a mano da casa, mentre il bentō consegnato al mattino dalla moglie al marito è un tenero modo di far capire che ella tiene a lui.
Sebbene sia possibile trovare i bento in moltissimi luoghi in tutto il Giappone (negozi del risparmio, bentō shops  弁当屋 bentō-ya, stazioni ferroviarie e negozi di quartiere), è ancora comune per le massaie giapponesi spendere molto tempo ed energie per preparare una confezione per il pranzo ben fatta per se stesse, i propri mariti e figli.

Esistono diverse tipologie di bento:

  • Makunōchi bentō  幕の内弁当 è uno stile classico di bentō con riso, ume sottaceto umeboshi, una fetta di salmone alla griglia, un uovo in camicia, eccetera.

  • Noriben  海苔弁 bentō d'alghe è il bentō più semplice, con riso bollito avvolto in alghe nori, imbevute nella salsa di soia.

  • Sake bentō 弁当 bentō al salmone è un semplice bentō con salmone alla griglia come piatto base.

  • Shidashi bentō 仕出し弁当 è fatto nei ristoranti e consegnato durante il pranzo, è spesso mangiato in occasioni speciali come feste o funerali. Solitamente contiene tempura, riso e verdure a fettine. A volte sono disponibili shidashi bentō con cibo europeo.

  • Sushizume  鮨詰め (sushi impacchettato) è un bentō pieno di sushi.

  • Tori bentō   consiste in pezzi di pollo cotto in una salsa servita sopra al riso. È proprio della prefettura di Gunma.

  • Hinomaru bentō  日の丸弁当 è il nome per un bentō formato da riso bianco con al centro un umeboshi, senza altre pietanze insieme. Il nome deriva da Hinomaru, la bandiera giapponese, che ha uno sfondo bianco con un cerchio rosso al centro. Le scatole bentō di metallo, una volta popolari, erano spesso corrose dall'acidità dell'umeboshi, perciò avevano un buco al centro per contenerlo.

  • Kamameshi bentō  飯弁当 sono venduti alla stazione ferroviaria della prefettura di Nagano. Sono cucinati e serviti in pentolini di metallo, che fungono anche da souvenir.

  • Hayaben 早弁 (bentō-aperitivo) è un bentō mangiato prima di pranzo, quando si sa che si avrà un pasto poco dopo.

  • Dokaben ドカベン è una scatola bentō dedicata a Taro Yamada, il protagonista di un manga sul baseball.
  • Chūka bentō  中華弁当, contenente cibo cinese "inventato" in Giappone.

  • Onigiri おにぎり

           L'Onigiri  ; おにぎり anche conosciuto come Omusubi ; おむすび  è uno spuntino tipicamente giapponese, composto da una polpetta di riso bianco, con un cuore di salmone (sake) o altro e vari condimenti possibili come l'umeboshi, il sesamo, ecc. Di solito l'onigiri ha una forma triangolare, con una striscia di alga nori su un lato per poter essere afferrato comodamente.
    Onigiri-ya
    Si potrebbe considerare il simbolo della cucina giapponese ed esistono negozi specializzati chiamati Onigiri-ya che vendono solo onigiri fatti a mano nelle diverse varianti.



    sabato 22 settembre 2012

    Leggende metropolitane....Giapponesi 1


    Oggi voglio parlarvi di una leggenda metropolitana giapponese, dalla quale hanno tratto una trilogia cinematografica, e della quale sono venuta a conoscenza grazie  ad una cosplayer che ho conosciuto ad Etnacomics.

    Cosplayer Etnacomics 2012
    Si dice che una madre impazzita abbia ucciso due dei suoi figli e abbia convinto il suo terzo figlio ad ucciderla. Preso dal panico questo le avrebbe squarciato solo la bocca con un paio di forbici.
    Da quel momento si dice che il fantasma di questa donna, con la bocca squarciata e con a mano un paio di forbici si aggiri per il Giappone chiedendo a bambini e adolescenti "Sono Bella?" per poi squarciar loro la bocca e farli a pezzi.



    Da questa leggenda urbana è stato tratto il film horror "Carved-Slit Mouthed Woman" del regista giapponese Koji Shiraishi, che ha dato origine al sequel "A Slit Mouthed Woman 2" e al prequel "A Slit Mouthed Woman 0: The Beginning".


    Imagine tratta dal film

    Spiriti Kodama 木魂


    I kodama 木魂  sono spiriti della natura tipici del folklore giapponese. Vivono tra gli alberi della foresta e ogni pianta ne ha più di uno, come se questi ne fossero figli.
    Più l’albero è vecchio, più kodama vivranno tra i suoi rami.
    Secondo la tradizione, vederli è di buon auspicio e significa che il luogo è vitale e pieno di energia positiva. Di conseguenza abbattere un albero ritenuto dimora di un kodama è di cattivo auspicio; per questo i giapponesi usavano segnare i tronchi di quegli alberi con una speciale corda.  Gli spiriti Kodama sono simili alle ninfe greche degli alberi, le driadi.


    venerdì 7 settembre 2012

    I fuurin 風鈴

    Fuurin o campanelle al vento, in Giappone vengono appesi alle grondaie ed agli infissi delle abitazioni, ma anche alle verande e nei portici di queste e degli esercizi commerciali. Si usa inoltre farli pendere ai rami più bassi degli alberi ed a supporti di qualsiasi genere.
    Nei mesi estivi, la stagione più calda ed umida in Giappone, i fuurin vengono appesi e lasciati tintinnare al vento in tutta la nazione, producendo un suono che pervade le campagne ed i centri più piccoli, ma anche le metropoli grazie al forte attaccamento dei Giapponesi nei confronti delle loro tradizioni di popolo più intime ed identificative. In questi mesi, infatti, i suoni caratteristici di queste terre sono quelli generati appunto dai fuurin, insieme al coro delle onnipresenti cicale ed al suono dei fuochi artificiali hanabi.
    Il fuurin, lungi da realizzare un'indubbia funzione decorativa, nasce e tutt'oggi adempie a due scopi fondamentali. Si ritiene infatti che, da una parte renda il caldo afoso dell'estate meno pesante ed opprimente, grazie ad un suono molto delicato e rinfrescante per l'ambiente. D'altra parte è antichissima e mantenuta ancora in auge per il fuurin una funzione cultuale basata sulla credenza che il loro suono tenga lontani gli spiriti maligni dai luoghi abitati.
    Inoltre, proprio per la loro estrema diffusione, molte città giapponesi sn state costrette ad emettere delle ordinanze per regolarne l'utilizzo, soprattutto la notte e con il mal tempo.


    giovedì 6 settembre 2012

    Dango 団子





    Li avrete sicuramente visti in qualche manga o anime....i dango 団子 sono simili agli gnocchi, spesso serviti infilzati ad uno spiedino e con del the verde.

    Esistono molte varietà di dango che prendono solitamente il nome dal condimento servito su o con essi.

    Anko: Comunemente conosciuto come una pasta di fagioli rossi (addolciti), mentre ingredienti diversi dagli azuki vengono usati in rare occasioni. An-Dango è il gusto più popolare in Giappone.

    Bocchan dango: Dango che ha tre colori. Il primo è colorato dai fagioli rossi, il secondo da uova, e il terzo dal tè verde.

    Chichi dango: Leggeri treats un po' dolci mangiati solitamente come dolci.

    Goma: semi di sesamo. È sia salato che dolce.

    Kinako: Farina di soia tostata.

    Kushi dango: Dango tenuti da uno spiedo

    Mitarashi: Uno sciroppo ricavato dallo shouyu (salsa di soia), dallo zucchero e dall'amido.

    Teppanyaki: Dango in uno spiedo con un sapore piccante di teppanyaki.
     

    giovedì 30 agosto 2012

    Gatti portafortuna


    ll Maneki Neko 招き猫 è una scultura giapponese conosciuta come "gatto della fortuna o del denaro" che raffigura un gatto che chiama con la zampa alzata. Solitamente viene esposta in negozi e attività commerciali per attirare denaro e clienti!!!
    Questi simpatiche statuette si trovano di tanti colori ognuno dei quali è associato ad una caratteristica.

  • Tricolore: Il colore di base è bianco, con macchie nere e arancioni disposte a caso. Questa colorazione è considerata particolarmente fortunata ed è quella più popolare per i Maneki neko. La credenza potrebbe essere correlata alla rarità di questa colorazione nei gatti bobtail giapponesi, ai quali è ispirata la rappresentazione del Manei Neko. In Giappone questo colore è chiamato Mi-ke, che significa tre-pellicce (o tri-pelo).
  • Bianco: I gatti bianchi indicano purezza e sono il secondo tipo per diffusione.
  • Nero: Si dice che i Maneki neko neri portino buona salute e tengano lontano gli influssi negativi. Sono molto apprezzati dalle donne perché dovrebbero essere particolarmente efficaci nel tenere lontano i molestatori.
  • Rosso: Anche il rosso è un colore protettivo, e si ritiene che tenga lontani gli spiriti maligni e la malattia.
  • Oro: associato con la ricchezza, il benessere economico.
  • Rosa: Benché non sia un colore della tradizione, attualmente è un colore popolare ed è associato all'amore.
  • Verde: Si dice che porti riconoscimenti accademici e protegga dagli incidenti stradali.

  • I Maneki neko di solito hanno un qualche accessorio attorno al collo, che può essere un fazzoletto o una sciarpa, ma il più comune è il collare, un campanello e un bavaglino decorativa. Questi oggetti sono molto probabilmente ad imitazione di quelli che erano gli accessori ornamentali per gatti in voga tra le famiglie benestanti durante il periodo Edo. Venivano usati collari rossi fatti con un  fiore(lo hichirimen), e piccoli campanelli erano attaccati per decorazione e per tener traccia del gatto nei suoi spostamenti.
    Il bavaglino al collo potrebbe anche essere correlato a quelli che spesso ornano le statue della divinità Bodhisattva Jizo. Statue di Jizo si possono trovare a protezione dell'ingresso di santuari e cimiteri. Jizo è il protettore dei bambini ammalati e morenti e i genitori riconoscenti di bambini guariti da una malattia mettono un bavaglio attorno a Jizo come dono di ringraziamento.